Quiete e impeto
Esiste un’intima connessione fra gli eventi naturali e le disposizioni dell’animo umano, capace di entrare in consonanza e di riflettere se stesso nel mondo circostante. Da un lato l’ambiente esterno predispone a esperire specifiche emozioni, dall’altro l’uomo tende ad attribuire alla natura espressioni emotive congrue al proprio sentire.
La raccolta di fotografie che compone QUIETE E IMPETO è una riflessione su questa consonanza: racconta la furia di una mareggiata, l’incombenza di un cielo di nuvole nere, la struggente bellezza di un panorama immerso nelle nebbie, la solitudine inquieta di un albero spoglio. 
La mostra è intesa in modo circolare, poiché, a partire dalla prima fotografia, si può visitare in entrambe le direzioni e si fa portatrice di due messaggi differenti. Da QUIETE a IMPETO racconta la natura come portatrice di vita, capace di risvegliare e dare forza a un animo spento. Da IMPETO a QUIETE invece narra la capacità dell’ambiente naturale di placare il furore, l’agitazione, l’inquietudine, esercitando una funzione equilibratrice sulle umane emozioni.
Apre e chiude la mostra l’immagine di un tronco spezzato, appoggiato su una spiaggia di sassi scuri, le radici sradicate ed esposte a un cielo di nuvole nere: ora che l’impeto è passato, ciò che resta è di nuovo quiete.
Back to Top