L'umanità mi incuriosisce. Mettere le persone al centro dell'obiettivo significa sempre per me raccontare una storia, sia attraverso un solo scatto nel quale cerco di cogliere un'espressione, uno sguardo o una postura particolare, sia attraverso un reportage, nel quale allora la trama del racconto si fa più complessa.
I miei ritratti parlano spesso un linguaggio spontaneo: lo scatto equivale alla cattura di un istante in cui il protagonista, troppo immerso nella sua vita, non si accorge di me e regala alla fotografia la sua spontaneità inconsapevole. Altre volte i ritratti sono pensati e successivamente realizzati; la tecnica in questo caso diventa l'ausilio indispensabile per coniugare l'espressività del soggetto, l'estetica e il mio intento. 
I reportage sono racconti di momenti salienti per i singoli o per la collettività. Sono cerimonie pubbliche o private in cui - come nel ritratto - il mio livello di condivisione con i protagonisti si muove all'interno di due posizioni opposte. Talvolta il mio occhio cerca di farsi lieve, ponendosi come osservatore esterno e neutrale, per non modificare la scena ritratta. Altre volte invece la storia che guida gli scatti nasce dall'intreccio consapevole tra la mia esperienza e i desideri dei protagonisti. 
Dopo il temporale - 2003
Dopo il temporale - 2003
Un volto tra la folla -
Un volto tra la folla -
Dispetto -
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Salento - 2006
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Corriamo! - 2011
Corriamo! - 2011
Exeter -
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Istanbul - 2014
Istanbul - 2014
Istanbul - 2014
Istanbul - 2014
Istanbul - 2014
Istanbul - 2014
Istanbul - 2014
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Montmartre - 2015
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Palermo - 2024
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